I benefici dell’esercizio fisico dalla terza età

Gen 11, 2022 | Chinesiologia, Osteopatia

Quanto piú una persona é in salute, tanto piú é integrata con l’ambiente

La qualità di vita, mano a mano che l’età avanza, viene sempre più associata a quanta fatica o quanto dolore subentrano nello svolgimento delle comuni attività quotidiane, siano esse l’attività lavorativa, gli hobby, lo sport, le attività famigliari (dal cucinare o far faccende domestiche, alla gestione dei nipotini ecc..).

Nella maggior parte dei casi il processo di invecchiamento comporta una lenta e graduale diminuzione di prestanza fisica, di forza e di resistenza, specie se incorrono patologie croniche che intaccano la salute. Tanto meno ci si occupa di ristabilire il proprio stato di benessere generale, incluso quello emotivo, tanto più questa salute vien resa flebile e precaria. Il dolore non è altro se non la percezione di mancanza di salute e la focalizzazione su questa mancanza.

Un concetto che dovrebbe sempre più far parte della nostra quotidianità è perciò la cura corporea: il corpo si fortifica usandolo nell modo corretto. In questo senso sono due le branche primarie di cui ci si deve occupare: la nutrizione e l’attività fisica.

Fisiologia dell’invecchiamento

Oggi ci occuperemo dell’attività fisica.

L’attività fisica e in particolare l’esercizio fisico adattato ad personam, agisce su più aspetti:

  • Sistema muscolo-scheletrico e postura
  • Sistema cardio-vascolare
  • Sistema respiratorio
  • Sistema metabolico-endocrino
  • Emozioni 

Il processo di invecchiamento per quanto riguarda l’impalcatura muscolo-scheletrica del corpo, fa sì che vengano fisiologicamente a generarsi fenomeni quali osteoporosi, artrosi (degenerazione delle articolazioni, anca, colonna vertebrale lombare, colonna vertebrale cervicale..), cedimenti vertebrali, discopatie,  ernie, accorciamento e rigidità muscolari e legamentose, infiammazioni alla schiena o alle grandi articolazioni, e di conseguenza progressivamente minor libertà di movimento fino a dolore al movimento.

Il sistema muscolare si depotenzia e indebolisce, la massa muscolare cala, per cui anche la postura ne risente. Attività che prima richiedevano un dispendio di energie moderato ora possono risultare più faticose o vengono eseguite in più tempo.

Tutto questo ha una velocità di comparsa e progressione tanto maggiore quanto la persona è sedentaria, tendente alla chiusura posturale ed emotiva, o pluripatologica. A loro volta dolori e riduzione di agilità se non gestiti inibiscono la tendenza al movimento quotidiano e facilitano la sedentarietà.

Sotto l’aspetto cardio-vascolare sebbene non tutti presentino sintomatologia, tendono a essere piu rigidi i vasi sanguigni, il ritorno venoso perde di efficienza, aumenta la pressione arteriosa, si riduce la capacità di adattamento cardio-vascolare allo sforzo. Se l’apporto di nutrienti e ossigeno ai tessuti (muscoli, organi, ecc..) non è ottimale il tessuto perde di salute, e la sua funzione nell’arco degli anni viene compromessa in modo più o meno lieve.

I polmoni, ma soprattutto cassa toracica e diaframma, diventano più rigidi con diminuzione della capacità di ventilazione (riempimento e svuotamento polmonare), e ridotta capacità di ossigenazione sanguigna.

Infine per quanto riguarda il sistema endocrino-metabolico, in linea generale nel corso dell’invecchiamento si osservano variazioni dei livelli ormonali e una maggior delicatezza del sistema metabolico. Uno tra gli esempi piu classici che potremmo osservare è il diabete mellito, ormai di categorizzazione patologica. Innumerevoli studi confermano che un indispensabile aiuto per i pazienti diabetici oltre all’alimentazione è l’esercizio fisico costante.

Sintomatologia

Le conseguenze macroscopiche di tutto ciò si possono condensare in:

  • Scarsa disponibilità di energie
  • Riduzione delle attività abituali
  • Maggior lentezza nel cammino
  • Debolezza muscolare e stancabilitá precoce
  • Disturbi del sonno
  • Dolore muscolo-scheletrico e articolare (talvolta anche neuropatico di origine compressiva da parte di un tessuto muscolo-scheletrico)
  • Digestione lenta o difficoltosa
  • Respiro breve o affannoso
  • Patologia cardiaca

I rimedi: la terapia conservatrice durante l’invecchiamento

Riassumendo: la capacità dei tessuti del corpo di ricevere sangue “nuovo” (ossigenato), determina la salute quindi la conservazione della buona funzione del tessuto stesso, sia esso un organo (fegato, reni, cuore..) sia esso un muscolo. L’attività motoria “mette in funzione” la pompa cardiaca e attiva il sistema respiratorio toracico, crea vasodilatazione favorendo il circolo sanguigno periferico nutrendo così i vari distretti corporei, lubrifica le articolazioni evitando la comparsa o migliorando rigidità e dolore. 

L’attività aerobica costante costituisce un reale beneficio quotidiano soprattutto se indirizzata correttamente da personale esperto. L’esercizio mirato, proposto dalla figura professionale del chinesiologo, abbinato all’attività aerobica aumenta progressivamente l’abilitá, l’agilità e l’elasticità complessiva corporea, migliora sensibilmente la postura e gli atteggiamenti posturali che si adottano durante la giornata (la camminata, la posizione eretta, la posizione seduta, l’uso degli arti in relazione al tronco..), incrementa la forza dei distretti corporei, aumenta la resistenza allo stress, migliora la capacità respiratoria.

Nel tempo anche aspetti “secondari” migliorano: il sonno, lo stress, la digestione, la risposta alla fatica.I tempi ottimali richiesti sono: 20/30 min di esercizio quotidiano oppure 50 min circa due-tre volte settimana. Si tenga conto che con la progressione del proprio allenamento aumenta la facilità dell’esecuzione. 

Per gli anziani dovrebbe essere una prassi quantomeno la camminata giornaliera, in quanto devono essere massimamente tenuti protetti e sorvegliati equilibrio e forza muscolare, anche in prevenzione a cadute.

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