Mal di schiena: gli errori da evitare

Mar 10, 2020 | Chinesiologia, Osteopatia

Volgarmente definite mal di schienala dorsalgiala lombalgia o il dolore sacrale sono manifestazioni algiche che si esprimono lungo il tronco e sottendono tendenzialmente ad un disturbo locale funzionale (es. atteggiamento scoliotico, sindrome da faccetta, contratture, trigger point, rigidità articolari accumulate, “disfunzioni somatiche osteopatiche*” etc..) oppure patologico (es. ernia del disco, scoliosi, patologie reumatiche, patologie infiammatorie, neoplasie, sindromi midollari, anterolistesi gravi, lisi vertebrali, fratture, aneurisma aortico).

Il dolore

Il dolore è utile che sia indagatoin quanto potrebbe nascondere problematiche non risolvibili autonomamente (es. pomate anti- infiammatorie, doccia calda, riposo etc.). Questa accortezza è utile soprattutto nel caso in cui non si abbia una diagnosi, il dolore di origine traumatica o subdola risulti perseverante, ingravescente sia di intensità che frequenza di presentazione. Il dolore infatti, ha numerosissime qualità di presentazione, che se mal indagate possono sfociare in un incremento o della disfunzione o della patologia, o quanto meno in una cronicizzazione. Da considerare inoltre è il fatto che non di rado i dolori al dorso, ma non solo, sono solo aree di presentazione, ma il problema è invece profondo, quindi viscerale.

Quanto è possibile affrontare dal punto di vista conservativo e riabilitativo non sono le patologie gravi che necessitano di esclusivo trattamento chirurgico e medico: il trattamento conservativo infatti è volto al ripristino delle funzioni tissutali e corporee, anche in presenza di alteratazioni tissutali o lesioni (es. strappo muscolare, erniazioni, radicolopatie). Questo non va confuso con l’impossibilità di poter trovare sollievo nelle terapie complementari sebbene si soffra di affezioni patologiche.

Il trattamento conservativo, sia esso di natura fisioterapica, chinesiologica, osteopatica, agopuntura, massofisioterapica, etc.. deve assolutamente essere coadiuvato da un atteggiamento positivo del paziente, volto all’ascolto del proprio corpo e delle indicazioni del terapista.

Alcune situazioni da evitare

Nel caso specifico del mal di schiena è utile evitare alcune situazioni:

  • IMMOBILITA’ : a meno che la richiesta non provenga esplicitamente da un esperto, è utile evitare di immobilizzare arti o l’intero sistema corporeo, in quanto provoca aumento di tensione muscolare, rallentamento del circolo sanguigno e linfatico sistemico (viscerale e somatico), stasi di sostanze infiammatorie nel tessuto e liquidi, rallentamento del metabolismo, rischio trombosi in pazienti affetti da patologie Durante il periodo di lavoro sfruttare la pausa per piccole camminate
  • ESERCIZI FAI DA TE: diffidare da quanto proposto da tutorial o da quanto si trova in internet in quanto non viene adattato sulla persona ed in quanto non può venir riprodotto dal fruitore in maniera esatta, perché non può venir corretto
  • ACCAVALLARE LE GAMBE: accavallare le gambe comporta un atteggiamento del bacino destro e sinistro non equilibrato, che col tempo va a determinare rotazioni o inclinazioni dello stesso, sbilanciando così elementi muscolo-scheletrici sia locali che del rachide in toto (il rachide del tronco poggia sul sacro che è un elemento del bacino). Questo discorso si espande a qualsiasi postura scorretta

Altre situazioni da evitare

  • DISIDRATARSI: la disidratazione ha ripercussioni anche sul grado di imbibizione del disco vertebrale. Se si soffre di discopatie è indispensabile evitare che il corpo non disponga di acqua a sufficienza
  • STITICHEZZA: soffrire di stitichezza cronica (< di due scariche settimanali e sforzo nell’evacuazione) implica il reclutamento di muscoli dorsali, interni all’addome e del pavimento pelvico in modo non consono durante l’atto evacuativo; questo comporta contrazione e tensione degli stessi che col tempo possono causare o essere fonte del mantenimento di mal di schiena
  • TEMPOREGGIARE nella richiesta di consulto in merito sintomo, perché potrebbe peggiorare
  • “SPERIMENTARE” caldo/freddo eccessivo sulla zona algica, in quanto si potrebbe peggiorare lo stato infiammatorio o tensivo
  • CERCARE LA DIAGNOSI SU INTERNET: non è assolutamente affidabile il fai da te, in quanto ciò che è alla portata di tutti tendenzialmente travia banalizzando o rendendo gravoso un quadro clinico
  • SOTTOPORSI A CARICHI FARMACOLOGICI SENZA AVERE UNA DIAGNOSI: si causa un affaticamento metabolico complessivo senza giungere a risoluzione della causa
  • PENSARE CHE QUANTO AFFLIGGE IL NOSTRO CORPO SIA IRRIMEDIABILE: la paura è un potentissimo elemento fonte di indebolimento dei sistemi di difesa e rigenerazione corporei
  • SOTTOPORSI A PIU’ PERCORSI TERAPEUTICI NELLO STESSO PERIODO e per lo stesso problema senza avvisare i rispettivi terapeuti: gli adattamenti che un trattamento comporta devono essere ben chiari a tutte le figure professionali che operano sulla persona
  • GETTARE ESAMI STRUMENTALI anche di vecchia data, sono sempre utili per valutare il decorso della patologia o disfunzione

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