Scoliosi

Dic 18, 2019 | Chinesiologia

La scoliosi si presenta come dismorfismo della colonna vertebraleovvero come alterazione della morfologia rachidea e consiste in una curva laterale. Può localizzarsi in zona lombare, dorsale o cervicale, ma in quest’ultimo caso si parlerà di torcicollo.

Fondamentalmente le scoliosi si dividono in due categorie:

  • Scoliosi strutturali (congenite nel 80% dei casi, acquisite nel 20% dei casi), dettate da deformità ossea o eccessiva debolezza muscolare; non scompaiono con la flessione anteriore del tronco e sono irreversibili e possono essere progressive; il movimento in lateralità della colonna è maggiormente limitato da un lato e compaiono prevalentemente in dorsale o dorso-lombare; sono caratterizzate da rotazione fissa delle vertebre orientata verso il lato della convessità (presenza di gibbo)
  • Scoliosi funzionali, dettate da difetti posturali, depressione, radicolopatie (infiammazioni dei nervi), infiammazioni a organi o struttura muscolo-scheletrica (dolore e chiusura posturale di riflesso su zona algica), dismetria di arti inferiori, contratture, cicatrici; sono reversibili e non progressive e il movimento in lateralità del rachide tendenzialmente è simmetrico; compaiono generalmente in lombare, dorso-lombare o cervicale
  • A livello cervicale un torcicollo si manifesta per disturbi neuro-muscolari, accorciamento anomalo del muscolo SCOM congenito, sordità monolaterale, malocclusioni.

Una scoliosi determina inevitabilmente una minor scioltezza nel movimentominor range di movimento nei piegamenti in lateralità (specialmente dal lato della convessità) e torsione. Può esserci una sola curva spinale, due curve spianali, una curva primaria e una/due di compensazione.

Viene considerata scoliosi una curva che ecceda i 10° Cobb; le capacità vitali sono fortemente compromesse se la curva eccede del 60°, in quanto la distorsione della gabbia toracica crea difficoltà negli scambi aerei e malposizioni viscerali, che incidono sulle funzioni specifiche organiche o muscolo-scheletriche.

Tendenzialmente evolvono durante la crescita fino a raggiungere il picco di peggioramento a inizio pubertà; se non trattate adeguatamente tendono a peggiorare nel corso della vita del soggetto, il quale gradatamente tenderà ad incurvarsi maggiormente in lateralità e anteriorità.

Dipendentemente dalla tipologia di scoliosi (adattativa o strutturale), dalla gravità della scoliosi e dai sintomi associatisi procede con il trattamento (eventuali bustini, plantari), che deve avvalersi indispensabilmente della terapia conservativa.

Il trattamento conservativo e di elezione per le scoliosi è quello attivo, in quanto garantisce oltre che il recupero o il miglioramento del grado di mobilità delle quattro aree rachidee anche la costituzione di un supporto muscolare adeguato.

Il trattamento attivo viene definito chinesiologico:  apporta beneficio soprattutto per le scoliosi funzionali, perché in quanto posturali sono reversibili (correzione o riduzione della differenza di lunghezza degli arti, riallineamento di bacino e passaggi di curva, sviluppo di tono muscolare adeguato, bilanciamento delle tensioni mio-fasciali, eliminazione di restrizioni articolari etc..).

In termini generali la scoliosi comporta:

  • Riduzione della mobilità delle strutture somatiche dal lato concavo della curva
  • Allungamento e debolezza muscolare dal lato convesso della curva
  • Squilibrio di forza tra muscoli degli arti inferiori
  • Affaticamento precoce, dolori da sovraccarico
  • Possibili irritazioni delle radici nervose dal lato concavo e maggior predisposizione a atropatie
  • Discopatie con l’avanzare dell’età
  • Difficoltà respiratorie e digestive

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